Nell’interessantssimo Seminario tenutosi sabato 23 Gennaio 2016 presso il Seminario Maggiore Romano sul tema del riarmo, organizzato dal Centro Missionario Diocesano, uno dei temi toccati è stato quello della deterrenza nucleare di alcuni Paesi e dell’acquisto degli F35 da parte dell’Italia. L’opinione dei media e il dibattito politico su questo argomento sono stati sempre centrati sulla loro dispendiosità a fronte delle disponibilità economiche del nostro Paese. Interessante l’opinione del Generale dell’Aeronautica Militare Fulvio Gagliardi espressa sotto forma di una relazione tenutasi in un Convegno organizzato dall’Istituto di Ricerche Internazionali – Archivio Disarmo nel 2014 da titolo Sistemi d’Arma e Industria militare
In realtà invece ciò che emerge dalla relazione e da un’attenta analisi è che essi sono totalmente inutili a fronte dello scenario anomalo degli attuali conflitti locali. La loro funzione “strike” (attacco atomico) li mette nella stessa condizione di difficile impiego alla stregua delle atomiche stivate nei bunker. L’uso dell’atomica oggi meno che mai è perseguibile visto che le guerre sono fondamentalmente condotte contro uomini non in divisa. Qualunque azione distruttiva andrebbe a ripercutersi in maniera tragica massicciamente sulle popolazioni civili.
Un altro degli argomenti è stato quello della sicurezza. Che la maggior parte delle armi pesanti da parte delle strutture militari, ma anche quelle leggere (vedi il dibattito in USA sull’uso delle armi leggere da parte di civili) non garantiscano la sicurezza di una nazione o di un singolo cittadino è un tremendo falso ideologico. Vediamo oggi come il proliferare del commercio e la sua deriva antietica del business sotteraneo, alla fine si ripercuote sia sui produttori che sugli aacquirenti.