Betty Tocco
Stiamo vivendo un periodo bellissimo di attesa, quella di Gesù che si fa bambino nel grembo della Santa Vergine e che viene carico di tanti doni per noi esseri umani. Non sono i doni materiali di Babbo Natale, sono doni colmi dl Suo amore per noi esseri umani, suoi fratelli in quanto figli di Dio.
Gesù viene per portarci il Suo amore fatto di misericordia e di provvidenza. Gesù viene per amarci così tanto da dare la Sua vita sulla croce per noi. Ma in questo periodo dell’anno a noi viene chiesto solo di accoglierLo nel nostro cuore. Nel periodo di Pasqua ci sarà un coinvolgimento diverso. Ora ci prepariamo solo ad accoglierLo e a essere grati e consapevoli della grandezza di quanto riviviamo nel Natale di Gesù.
San P. Pio ci esortava a preparare il nostro cuore a mo’ di ‘culla fiorita’ per ricevere Gesù Bambino con tutta la gratitudine, la dolcezza e l’amore di cui siamo capaci.
La vita quotidiana, gli affanni, le preoccupazione, la corsa ai regali, agli addobbi natalizi, alla composizione del menù natalizio, etc. ci distraggono spesso dal vero significato del Santo Natale.
Siamo occupati in preparativi puramente sociali più che spirituali.
Cerco di dire, in queste poche righe, che il Santo Natale, si chiama così perché il 25 dicembre celebriamo il memoriale di un atto d’amore infinito per tutti noi: la nascita di Gesù. Dio che si fa uomo. Dio Padre che genera il Suo Figlio Gesù perché ci ama. Dio Padre non solo giudice giusto, ma anche padre amorevole che ci vuole tutti indistintamente con sé.
Gesù, Figlio prediletto del Padre, nasce alla vita di Dio e uomo per aprire per noi tutti le porte del Paradiso. Gesù concepito da Dio e da un’umile giovinetta, nata senza peccato originale, per accogliere nel Suo grembo il suo stesso Dio. E fra poche settimane lo partorirà, non in una reggia, ma in un’umile stalla. Quella stalla ci racconta la volontà di Dio di essere un re ‘gentile’, un re il cui regno non è fatto di oro e argento, ma di molto di più: i nostri cuori, siano essi buoni o malvagi. Sì perché Gesù fa splendere il sole e fa piovere su tutti i Suoi fratelli. Lui ci ama e ci vuole con Lui nella gloria del Padre Suo, nessuno escluso.
La venuta di Gesù ci dona la consapevolezza che finalmente possiamo sperare di arrivare, in un tempo diverso per ciascuno di noi, a essere ammessi tra gli Angeli e le anime sante a godere della gloria della Santissima Trinità in uno stato di pace gioiosa che non avrà mai fine.
Gesù si dona a noi con tutto il Suo amore unico perché divino, lontanissimo da qualsiasi amore terreno del ‘do ut des’ così come noi lo concepiamo. Do amore perché mi aspetto amore.
Il dono della venuta al mondo di Gesù è dono gratuito. Noi non ne siamo degni e non possiamo meritarlo. È dono e i doni non si meritano. Però sì che possiamo fare del nostro meglio per accoglierLo nel nostro cuore. Non dimentichiamo che il dono in quanto tale ha bisogno di un ‘donante’ e di un ‘ricevente’. …e noi possiamo accettarlo oppure siamo liberi di rifiutarlo o di non farci caso. Il libero arbitrio.
Gesù si dona a noi. Cosa possiamo fare per accettare il regalo della nascita di Gesù, dell’amore di Dio?
San p. Pio con due parole ci indica la strada: preparare il nostro cuore a essere ‘culla fiorita’ che accoglie Gesù fatto bambino per noi. Immagino non già una mangiatoia, ma un piccola culla resa confortevole e accogliente perché ornata da fiori che profumano delle nostre preghiere e del pensiero amorevole e gioioso di Lui. Ma non solo: ognuno di quei bei fiori rappresenta un atto d’amore per chi ci circonda, sia esso un famigliare o un perfetto estraneo con un sorriso a una persona afflitta, una buona parola a chi ne sente il bisogno, un’opera di carità per i meno fortunati, un atto di accoglienza tangibile, un’elemosina fatta col cuore, la visita a un infermo, un poco di compagnia a una persona sola e tanto altro. Ognuna di queste azioni adorna ‘la culla’ che stiamo preparando per ricevere Gesù Bambino nel nostro cuore.
In questa ricerca di prepararci a riceverLo non siamo soli: possiamo chiedere aiuto alla Sua Mamma Santissima, che Lo ama e che ci ama, e Lei sarà al nostro fianco per aiutarci a realizzare questo desiderio. Fidiamoci e contiamo sul Suo aiuto. Chiediamoglielo con la certezza che Lei ci suggerirà come accogliere ‘degnamente’ Gesù Bambino. Immaginiamo il nostro cuore come un vestito candido pieno di macchie, i nostri peccati, che Lei ci aiuterà a togliere piano piano sostenendoci nella nostra volontà di modificare la nostra condotta e i nostri pensieri.
È bello essere coscienti che non siamo soli nel nostro intento di rendere il nostro cuore una ‘culla’ accogliente e profumata che aspetta di ricevere Gesù questo Santo Natale.