Tratto da: Marco Ermes Luparia “Quale uomo?”, Lateran University Press, Città del Vaticano 2014
Che dire ormai? La scena si sta svolgendo davanti a tutti e lascia un senso di sconcerto che va molto oltre i fatti a cui apparentemente si riferisce. Non è loa situazione mediorientale, non è il pericolo iracheno, ad essere in questione, non è il riarmo nordcoreano ad essere è in questione, ma l’intera fisionomia di questa nuova umanità.
Per più di mezzo secolo ci siamo interrogati di come sia stato possibili arrivare a quella orrenda vicenda che si chiama nazismo e nonostante gli storici abbiamo cercato nei documenti e nelle testimonianze, nessuno è mai riuscito a dirimere l’interrogativo. La questione si è chiusa sempre chiamando in causa l’agire scellerato di un dittatore e di pochi seguaci altrettanto demoniaci e scellerati. Tutte le dittature della storia che pur hanno compoiuto gesta di inenarrabile efferatezza, non sono mai arrivate alla lucida ferocia e metodica di eliminazione come nei tempi moderni (comprendiamo anche lo stalinismo ed il regime dei khmer rossi). Voglio dire che anche nella violenza politica e nell’espressione del potere tiranno vi è stato un salto di qualità che data circa settantanni. La stessa rivoluzione russa dove la vendetta di classe ha fato scempio delle minime regole della misericordia alla fin fine appare molto più umana essendo umano lo spirito di rivalsa. Quello che è avvenuto dopo l’avvento delle comunicazioni attraverso l’uso della radio a trasformato radicalmente l’atto tirannico. Le tirannie avevano acqusitio un alleato di efficacia inaudita attraverso il quale si poteva fare leva direttamente sulla gente creando addirittura i presupposti del consenso alla tirannia stessa. Il suo nome è: propaganda.
E’ un caso che i regimi totalitari abbiano investito così massicciamente sulla propaganda? Hitler non è andato al potere con un colpo di stato. Hitler, come del resto Mussolini, ha costruito la sua forza attraverso la costruzione lenta e metodica del consenso di base offrendo agli adepti la soddisfazione di due bisogni ancestrali: il senso dell’appartenenza ed il senso della supremazia. L’uomo di ogni tempo ha desidero di prevalere sul suo simile. Hitler ha dato delle ragioni che sono state ritenute valide dal popolo tedesco (la loro veridicità oggettiva era irrilevante) ed il popolo tedesco le ha fatte sue. La stratificazione della complicità personale non deve trarre in inganno. E’ vero non tutti appartenevano alle famigerate SS. I nazisti militanti sono stati solo una avanguardia ideologica del regime attraverso la quale stillavano le menzogne sulla gente. A questo gruppo non certo sparuto apparteneva gente comune assurta a ruoli di rilievo, militari, civili dell’Intelligence nazista, ma anche scienziati e medici, professori universitari e uomini di cultura. Perché a nessuno di loro non è mai balenato il lampo del dubbio che quanto stava avvenendo non aveva precedenti nella storia dell’umanità? La mia risposta che potrebbe anche apparire banale è che la logica perversa sulla quale si fondava la giustezza dell’agire del Terzo Reich si fondava su un lento penetrare della propaganda nazista nelle mente fragile e recettiva della comp0onente più animalesca dell’uomo. Lenta molto lenta, mimetizzzata attraverso documenti, dibattiti nei salotti, semplificazioni medianiche tra cui la prima di tutte la certa stampata (fino al perfezionamento della comunicazione via etere). Insomma il nazismo si è costruito un po’ per volta mescolando il nazionalismo (appartenenza) e le considerazioni sulla razza ariana (supremazia), fino a convincere l’opinione pubblica che era la verità
Ed in nome di questa verità sbandierata ed ormai conclamata abbiamo assistito alle oceanine manifestazioni di “patriottismo” piene di bandiere e bandierine, di eserciti in parata composti da centinaia di migliaia di uomini, di sfilare di carri armati e o squadriglie aeree. Già questo era l’ultimo ingrediente che mancava alla storia di una nazione: il senso dell’invincibilità..
Ma se tutto questo è riuscito a far leva sull’intelligenza tedesca come poteva non attecchire sulle masse? Le persone semplici a cui apparentemente si da la libertà di rivolgere critiche, non hanno elementi per potere discernere la giustezza e erroneità di quelle ideologia che vedono il consenso dei ceti alto e colti. Ed ecco apparire sulla scena nazista e fascista un consenso che viene dal basso. Appare agli occhi di chi osserva come una idea condivisa quindi democraticamente prescelta. In realtà il consenso che viene dal basso è stato costruito artificialmente attraverso le leggi mediatiche della propaganda, e della distorsione della realtà a proprio favore.
La semplificazione dei concetti e dei messaggi unitamente alla velocizzazione dei processi comunicazione dello stesso pensiero impongono lo sfrondare del surplus delle informazioni per arrivare rapidamente all’essenziale. Questo processo di analisi che appare come una conquista dell’uomo moderno in realtà lo ha imbarbarito deprivandolo del fattore tempo quale crogiolo delle purezze concettuali.
Sono pochissimi elementi ma sufficienti ad affermare che il concetto stesso di democrazia è collassato e sembra essere destinato ad un fallimento ignominioso. Il tempo decisionale contratto e l’elezione della comprensione piena a poche persone, relega in realtà la gente comune al ruolo di spettatore. E’ una illusione, una terribile illusione che sta facendo scivolare all’indietro la politaci alle oligarchie feudali del tempo passato che l’Europa conosce molto bene.
Quanto sta avvenendo oggi, è tragico dirlo, sta spiegando attraverso una ricapitolazione vivente, il come sia stato possibile l’avvento del nazismo, i sottili meccanismi originatori e le sue carte vincenti. Gli stessi meccanismi ancora oggi visibili, a chi non si vuole coprire gli occhi ed archiviare la coscienza, ivi compresi i pericoli terribili derivanti dall’ancora vigente fascino della “soluzione totale”. Cambiano gli attori, ma la scena è sempre la stessa.
Ormai la televisione ha moltiplicato le potenzialità manipolatorie di chi vuole detenere il potere. Non c’ più bisogno di opprimere, sono tanti e tali i modi per convincere che non è necessario sporcarsi le mani.
E penso a quelli che vengono definiti i campioni di democrazia, penso alle loro sfilate piene di bandiere e di bandierine, penso all’esasperato nazionalismo, dove “gli interessi americani vengono prima di tutto e di tutti”. Non posso fare a meno di pensare alle adunate oceaniche naziste dove non c’era bisogno i opprimere, era bastato convincere. Penso alla lucida follia delle camera a gas. Con la tecnologia messa al servizio della morte curata nei minimi particolari.: dove raccogliere gli occhiali, i biberon, la cenere dei corpi carbonizzati; come trasportare i cadaveri senza dare spettacolo, ecc, ecc. Il filo spinato molto ordinato e preciso, i mattoni delle costruzioni perfette nella loro linea architettonica come se fosse una università invece che un campo di sterminio. Tutto doveva essere ben programmato:il gas come doveva scendere, dove si doveva miscelare; le piastrelle di ceramica (che ancora non c’erano nelle case) per pulire meglio gli escrementi che la morte produceva da se, e così via.
Ma possiamo dire che è storia passata? Casualmente in questi giorni ho visto un documentario sulla pena di morte negli USA. Sconcertante! Tutto molto ordinato e preciso, la vaschetta per il vomito. Le cinghie per tenere fermo il, condannato. La leva per dare la scarica. Ma chi avrà pensato tutte queste cose? Ma quanto avrà studiato? Ma soprattutto dove avrà trovato una ragione logica per cui tutto questo è giusto.
La pena di morte in se stessa potrà essere discutibile o accettabile, comunque la vendetta fa parte delle pulsioni umane. Ma lo studio della vendetta è diabolico. Bene, quelle camere della morte non sono molto lontane da quelle dei nazisti in ambedue giustamente, lecitamente a nome di un popolo che ha imparato a convivere con questa ideologia, che l’ha fatta propria ed agita le bandierine come se fosse una festa di compleanno, si uccide il: NEMICO. E nessuno potrà dire io non c’ero!
Mi sento fuori da questo mondo ormai così pervertito nel cuore. Venti di guerra, la bruttura senza pari della clonazione umana, il relativismo etico che ormai impera da ogni parte dell’occidente, primi in testa gli USA. Molte delle abiezioni che contraddistinguono il mondo moderno vengono da lì. E’ la moneta sonante con la quale i potenti compensano la gente comune istupidita ed infantile. “Panem et circenses” di antica memoria. Signore l’uomo non cambia! Dopo tremila anni continua ad essere lo stesso, d’altronde come potrebbe. La ricetta per detenere stretto il potere con il consenso della gente è quella di rispondere a quello che la gente vuole. Oggi la gente vuole divertirsi (come in ogni epoca) vuole ridere, non vuole ascoltare i profeti di sventura. E’ disposta a sacrificare anche il poco senno rimasto pur di mettere la testa sotto terra e non prendere atto della realtà. Qualcuno in alto ha capito la ricetta, la formula vincente e se la gioca tutta.
Con questo schema bambocci istupiditi agitano bandierine multicolori pronti ad andare a morire per un qualche cosa che è molto lontano dagli ideali che gli vengono sbandierati. Come le legioni romane di un tempo partiranno ed andranno ad uccidere senza guardare negli occhi la loro vittima, sarebbe troppo sconcertante. Sarebbe insopportabile vedere gli schizzi di sangue, o vedere bambini maciullati dai loro “ideali” da mille libbre. Ma la cosa più terribili mio buon Padre è che anche le persone intelligenti sono entrate in questa logica grossolana. La paura richiama ansie paranoidi, oggi il nemico non ha un volto, non ha una nazione, si chiama “terrorista”. Oh Signore, ma chi è il terrorista che si è fatto saltare, chi si farà saltare o anche chi cammina per strada ignaro che su di lui potrà cadere l’ombra del sospetto per un suo pensiero dissidente?
Un altro pensiero, ascoltami ti prego. Tu o Dio, quel Dio che ho riscoperto ed ho imparato ad amare è più di me stesso, che ho visto brillare di ogni luce di misericordia, consideri ancora gli ebrei il tuo popolo eletto? Perdonami la domanda, ma devo saperlo, il comportamento di Israele che richiama quello degli egiziani di un tempo, sembra avere ribaltato i rapporti di forza. I perseguitati di ieri sono i carnefici di oggi. Le loro menzogne possono trarre in inganno gli uomini ma non posso credere che ingannino anche te. Israele è ancora il tuo popolo eletto? Dimmi ti prego, la mia anima è a pezzi su questa domanda.
Perdonami lo sfogo mio buon Gesù, ma l’amarezza è tanta, Non posso pensare che Tu avvalli le loro gesta di tirannia. Oggi sono potenti come mai lo sono stati, ma perché? Con chi si sono alleati? Esiste il demonio e le sue seduzioni anche per loro? Se esiste, lo vedo in tutta la sua malefica imponenza. Se devo osare, affermo che oggi gli israeliti sono potenti, ma molto lontani da Te. Sono nel benessere economico e nell’auge politico mondiale, ma della gloria di Javè non ne vedo nemmeno l’ombra.
E tu Gesù sei morto per noi e per loro. Come hanno potuto dimenticarlo? Ti stanno crocifiggendo per la seconda volta e questa volta con la complicità dei nostri fratelli nella fede: cattolici, protestanti, anglicani. Che ne è della tua Croce gloriosa?. Dove è il Vangelo, la tua voce ultima e definitiva segno di pace e di amore e di concordia?
Il vecchio testamento, l’Antica Alleanza che tu hai perfezionato, sta a significare che “era”, ma era imperfetta. Tu l’hai conclusa con il “calice della nuova ed eterna alleanza”, che passa attraverso la Passione, Croce e Resurrezione. I cristiani di oggi sono scivolati inesorabilmente verso il Vecchio allontanandosi tragicamente dal Nuovo. Nel vecchio non c’è posto per la misericordia, o meglio, la misericordia è una idea, una ideologia, come la venuta del Messia, come la bontà e la carità. In realtà agli ebrei di ieri e di oggi, così come non è convenuto allora che il Messia sia al fine giunto, non conviene neanche oggi che venga “a giudicare i vivi ed i morti”. Cosa troverebbe oggi tra ebrei e cristiani? Una sintonia perversa di fondo in cui non c’è posto per Gesù vivo e palpitante. Il Gesù di oggi è morto e non vuole più risorgere, come si evince dalle parole profetiche di Giovanni Paolo Secondo, il tuo santo successore, hanno affermato: Il Figlio insieme al Padre è disgustato dall’umanità, ritirando i benefici dello Spirito Santo.
Questo è il senso del sogno di questa notte? Quelle nubi oscure, basse piene di pioggia, con addirittura delle frange cadenti verso il basso quasi come una tromba d’aria, un urgano. Allo stesso modo tutti quei personaggio conosciuti e non conosciuti, vivi o morti, in tuta di volo verde mimetico, come quella che indossavo quando ero in Aviazione . E’ forse un monito su quanto sta per accadere? Allo stesso modo la desolazione del paesaggio, nessuno nelle strade , ed un vento di scirocco che spazzava le strade polverose facendo volare, qua e là, pezzi carta rotolare le immondizie.
Non ti nascondo caro Gesù, che mi sono svegliato con un grande senso di inquietudine. E’ vero sono andato a dormire portandomi dietro una grande amarezza e con questo stato d’animo ti ho posto la domanda: “Cosa si deve fare per impedire che la tragedia si compia? Che cosa accadrà mio Dio?
Signore rispondimi ti prego! Il mio patema è esagerato? Sono veramente un profeta di sventura? Sto davvero amplificando le situazioni ed i pericoli, oppure la chiarezza del mio sguardo è veramente antesignana di un brutto futuro? Ho bisogno di saperlo, affinchè impari a tacere quando è il momento e ponga un limite al pericolo di anteporre le mie ansie alla verità.
Io credo che mezzo secolo fa, quando lo scempio nazista si stava consumando nell’Europa dell’epoca ed il demonio hitleriano spadroneggiava sulla chiesa e su tutto ciò che era umano, sarà pura apparso un profeta ad ammonire, ma non è stato ascoltato. Si è scivolati così nella tragedia nazi-fascista anche con il placet della gente. La stessa cosa sta accadendo ora, siamo nella stessa identica situazione, ma nessuno lo capisce ( e nemmeno cihi ha avuto marchiato sulla pelle e nello spirito i segni della nefandezza umana). I potenti carpiscono alla gente la mente, l’anima ed il buon senso e le persone si vendono per due soldi: “panem et circenses”. Dopo sarà troppo tardi! Chissà se non è già tardi adesso.
Gesù confido in te! Dolce affermazione di fede della cara Santa Faustina. In una contesto come questa è l’unica affermazione possibile che sgorghi da un cuore che comunque vuole rimanere nella pace : “Confidare in te mio Signore!”. Ormai sono certo!I segni di oggi, quelli che stanno ponendo l’umanità all’origine della sua storia, sta chiudendo il cerchio, è il segno ultimo che la tua venuta è veramente vicina. Lo so perché il Padre tuo ha permesso tutto per purificare questa umanità perversa, ma non permetterà quest’ultimo atto.